Esercizi  


Infinito


Thanos - il modo infinito ha solo due tempi, uno -->>, il presente, e uno -->>, il passato

Presente: con esso chi parla esprime spesso -->>, senza collocarlo -->>

es.: studiare è spesso faticoso

il presente si usa:

a) con i -->>, con i quali forma un'unica -->> :
devo tornare; voglio leggere; devo scrivere; voglio studiare; non posso dormire
b) in alcune forme -->>:
Che fare?
Che dire?
c) per dare -->>:
Mettere il burro nella terrina e mescolare con cura.
d) Negli -->> espressi in forma generica:
fare attenzione
tenere la destra
rallentare
Circolare ! Circolare.
Nella 2ª persona singolare dell' -->> (detto anche imperativo proibitivo): Non fumare in casa!,
Non calpestare le aiuole!;
Non parlare al telefono mentre guidi!
Non usare dispositivi elettronici.
e) Nelle proposizioni -->> (in cui l'infinito sostituisce un tempo di modo finito):
Ti prego di rispondermi. (affinché tu mi risponda)
L' accusato giurava di essere innocente. (che era ...).
Bisogna vincere. (che si vinca).
f) Quando dipende -->>:
macchina per cucire; stanco di lavorare.

L' infinito ha valore di nome quando é, o può essere, -->> (si ha in questo caso un verbo sostantivato):
Bere troppo (il bere troppo) fa male.
Ascoltavo il cinguettare degli uccelli.

Passato, si usa:
a) Nelle -->> per esprimere desideri riferiti al passato:
Oh, aver vissuto più serenamente!
b) Nelle frasi dipendenti quando l'azione avviene -->>:
Credo (adesso) di avere avuto (in passato) torto.
Participio


- il modo participio ha due tempi, entrambi -->>: il presente e il passato
- il participio presente ha sempre valore -->> ed è usato soprattutto in funzione di -->> e, quindi come attributo di un -->>
Mario mi ha fatto una proposta interessante.
Conosco una canzone molto divertente.

- come aggettivo il participio presente può essere -->> dall'articolo o da un -->>, e, quindi usato come -->>:
Questo brillante è molto raro.

- sono numerosi i participi presente che hanno perso -->> e sono diventati -->>:
divertente, affascinante, irriverente;

- oppure -->> a tutti gli effetti :
lo studente, l'insegnante, la corrente, il dipendente

- il participio presente è usato con -->> nel linguaggio giuridico, burocratico e nella lingua letteraria :
In osservanza alle leggi vigenti in questo Stato … (linguaggio burocratico).
" L'itinerario appare lungo e fascinoso, costellato di tesori provenienti da musei europei". (letterario).

- anche il participio passato, come il presente, può avere il valore di un -->> - si usa spesso a maniera di un vero aggettivo, cioè non significa più qualche cosa di -->> come l'azione, ma di -->> come una qualità o proprietà:
Il telefono rubato.
L'amicizia tradita.
Una persona educata.

- di un -->>:
il visto, il mandato, il predicato
Ci piacciono i passati e le zuppe di verdura

- è frequente usarlo nella formazione dei verbi nei -->> :
Io ho amato.
Tu sei stato scelto.
Hai parlato invano.

- come -->>:
Mi ha rivolto uno sguardo spento

- come -->>:
Risolto il problema (= dopo che quel problema fu risolto), la questione finì in nulla

- nell' uso verbale il participio passato segue alcune -->>: quando è preceduto dal verbo essere, esso concorda in -->> col nome a cui si riferisce:
Le signore sono rimaste in giardino

- quando è preceduto dal verbo avere, -->>, tranne nel caso in cui il complemento oggetto sia posto, in forma di pronome, prima del verbo:
Avete fatto le ore piccole per festeggiare la vostra promozione.
Gerundio


- il gerundio ha due -->>: il presente (correndo, guardando) e il passato (avendo corso, avendo guardato)
- si usa per esprimere, in proposizioni subordinate implicite, in -->>:

- la -->> di un' azione:
Avendo sonno, andai a letto

- il -->> di un' azione:
Ci si istruisce anche viaggiando

- il -->> di un'azione:
Si rivolse a me sorridendo

- la -->> di due azioni:
Andando al cinema incontrai Giorgio.
Indicativo


- il termine indicativo deriva dal verbo latino -->>, mostrare con il dito indice, e significa (modo) che serve a indicare qualcosa, cioè ad -->> in modo chiaro un fatto specifico
- l’indicativo è l’unico modo verbale che possieda i tempi che consentono di esprimere i tre fondamentali -->> in cui un fatto è collocabile rispetto al momento in cui avviene la comunicazione:

--la contemporaneità

- il presente indica che l’azione, l’evento, lo stato di cui si parla avvengono, o comunque, sussistono nel -->> in cui ha luogo la comunicazione:
Telefono subito in agenzia
Sono stanco morto
Lucia fa l' avvocato

- il presente serve a descrivere le azioni in “diretta”, -->> al loro svolgimento, è l’esempio della -->> di una partita di calcio:
Totti rimette il pallone in area, passa a Maldini, che si libera bene del terzino avversario, ma commette fallo su Gana

Il presente è anche usato per riferire un fatto -->>, che si ripete -->>, il così detto presente -->>:
Il treno arriva sempre puntuale
Viene sempre nel mese di giugno

- è anche il tempo con cui si esprime qualcosa di vero come in -->>, come nelle verità considerate senza -->>:
La libertà è un valore inalienabile della persona

- nelle leggi e nelle definizioni -->>:
A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria
Il chilo è un’unità di misura del peso

- nelle descrizioni -->>:
Il Po nasce da Monviso
La Lombardia confina a nord con la Svizzera

- nei proverbi e nelle massime, si tratta di presente -->>:
Rosso di sera bel tempo si spera
Il riso abbonda sulla bocca degli stolti

- ci sono casi in cui il presente è usato al posto di un tempo -->>, è quello che si chiama presente -->>, con il quale si rende più vivace una narrazione di eventi trascorsi, è come se ci si spostasse con la fantasia nel passato:
Napoleone attraversa le Alpi con un gruppo di soldati

- infine il presente può essere usato, nel registro informale della lingua al posto del -->>:
Domani sono a cena da mia suocera
Il mese prossimo ho l’esame per la patente
Quest’estate vado negli Stati Uniti

--la posteriorità



Il futuro semplice (leggerò) indica un'azione, un evento che deve -->>
L' anno prossimo sposerò Maria
Da grande farò il navigatore solitario

Il futuro semplice può indicare anche:
a) una -->>, in questo caso il futuro serve a esprimere un' azione che si vuole presentare in forma -->>, non certa, supposta:
Avrai voglia di riposare. Credo tu abbia voglia di riposare.
Suona il telefono. Sarà la zia.
A quest'ora avrà già provato a cercarci.
Era verso sera. Saranno state le sei.

b) un -->>:
Farai quello che dico.
Adesso andrai da lei e la inviterai alla festa, chiaro?
Sceso dall'aereo, prenderai un taxi, scenderai al tuo albergo dove ti presenterai come il Dr. Mastogiacomo, dirai che aspetti un amico per cena...

c) -->>, nel suo significato spesso indica limitazioni del consenso: Sarà come dici, ma non ne sono convinta.
Tu dici che Luca è simpatico. Sarà, ma a me non pare.

- anche il futuro anteriore (avrò letto) indica un evento futuro, che risulta però -->> a un altro evento anch'esso futuro:
Quando avrai finito di leggere il libro, mi darai il tuo parere.
Quando sarai diventato grande, scorderai i tuoi sogni

- il futuro anteriore si forma con il futuro semplice degli ausiliari -->> più il participio passato del verbo
--l’anteriorità



- il tempo imperfetto è un tempo dagli usi estremamente -->>, indica un evento -->> (che si protrae nel tempo) verificatosi in un tempo più o meno -->>
- questa -->> appare chiara quando un evento presentato all’imperfetto viene affiancato a un altro -->> come momentaneo:
Lo scalatore scrutava la montagna, quando ad un tratto scorse dietro una roccia uno stambecco.

- oltre ad un evento che dura nel tempo, l’imperfetto può indicare un evento -->>, ma che si ripeteva abitualmente:
Ogni mattina si incontravano e si salutavano cortesemente.
- in questo caso si tratta dell’aspetto ripetitivo o iterativo.

- l’imperfetto può sostituire altri tempi -->> e addirittura altri modi non indicativi come l’imperfetto -->>:
Il presidente veniva ricevuto nello studio privato.
Più tardi si incontrava anche con il ministro degli Esteri e partecipava ad una cerimonia in suo onore.
Infine i due capi di stato si dichiaravano soddisfatti degli accordi raggiunti.

- l ’imperfetto qui sostituisce il passato remoto o il passato prossimo, è una forma estesa nel linguaggio giornalistico, si definisce imperfetto -->>, perché era usato nelle -->> storiche
- a volte l’imperfetto assume -->> propri di modi diversi dal modo indicativo, sostituendo un condizionale passato o un congiuntivo trapassato; questo avviene soprattutto nello stile -->>, ma resta comunque una forma non corretta
Dovevo capirlo subito che eri un bugiardo -- invece di -- Avrei dovuto capirlo subito che eri un bugiardo
Se ero più furba lo capivo -- invece di -- Se fossi stata più furba, l’avrei capito



- la lingua italiana dispone, al modo indicativo, di ben -->>
- alcuni studiosi, dicono che i diversi tempi passati dell’indicativo rappresentano uno un tempo passato da -->>, uno un altro da -->>, un altro da -->> ecc.
- sarebbe però impossibile definire i -->> di ognuno dei tempi passati, cioè delimitare l’uso dei tempi in rapporto alla maggiore o minore -->>
- non si può certo dire si tratta di un evento successo cinque anni fa, quindi devo usare il -->>
- oppure si tratta di un evento verificatosi tra i cinque e i tre anni fa, perciò devo usare il -->> e così via
- dunque l’uso dei tempi passati si fonda su una -->>( tempo passato), ma anche su una -->>
- con il termine aspetto si intendono le -->> che una forma verbale può fornire a proposito dello svolgersi di un evento o di uno stato, la sua -->>, il suo -->> rispetto al presente o il suo legame con esso
- prendiamo il passato prossimo e il passato remoto
- essi possono essere usati per indicare eventi, azioni ecc. verificatesi in un -->>
- ma se tale evento mantiene un -->> con il presente, se cioè alcune sue conseguenze -->> ancora nel presente, oppure si è situato entro un -->> (anche lungo) non ancora -->>, allora si preferirà usare il passato prossimo
- se viceversa l’evento è del tutto -->> dal presente, senza alcun -->> con esso, si userà il passato remoto


- dirò:
Il consiglio dei ministri ha deciso cinque anni fa il prelievo fiscale -- se quella decisione è valida ancora oggi
Negli ultimi due anni sono stati scoperti quattro pianeti -- dato che negli ultimi due anni viene compreso l’oggi, cioè il momento in cui l’enunciato viene scritto o detto

- invece dirò:
Il presidente aprì la conferenza con un augurio di buon lavoro -- se tale evento è slegato dalla situazione attuale, senza collegamenti con il momento in cui l’enunciato viene detto o scritto

- il passato prossimo è formato da due elementi: l’ausiliare essere o avere (al -->> indicativo) + participio -->> del verbo
- il participio passato si forma togliendo al verbo la desinenza dell’-->> (are; ere; ire) e aggiungendo la desinenza del participio passato:
  • ARE → ATO (cambiare →cambiato)
  • ERE → UTO (vendere →venduto)
  • IRE →ITO (partire →partito)

- il passato remoto indica invece un'azione -->> e conclusa nel passato, quindi -->> di ogni legame con il presente:
La sera del 16 aprile 1928 il professore di zoologia della IV Università statale e direttore dell'Istituto di Zoologia , entrò nel suo studio, nell'Istituto di via Cartagine.
Accese la sfera opaca sospesa in alto e si guardò intorno.

- l'uso del passato prossimo -->> di quello remoto si sta affermando in Italia anche a livello di una lingua medio alta, per cui espressioni come :
L'anno scorso ho frequentato un corso di inglese
Dieci anni fa sono stata in Africa
vengono accettate come -->>

- il passato remoto ha più -->> nella lingua scritta, sia letteraria che giornalistica
- il passato remoto dei verbi regolari si coniuga -->> le desinenze dell’infinito (-are, -ere, -ire) con quelle che vediamo di seguito
- a volte vi sono due varianti entrambe corrette della forma vebale
- i verbi della seconda coniugazione (-ere) possono avere anche una -->>
- di solito, come nel caso di ricevei, ricevé e riceverono, si tratta di forme -->>
- i verbi della prima e della terza coniugazione (-are e -ire) sono in genere -->>, mentre quelli della seconda sono in genere -->>
- un verbo irregolare ha, nella sua coniugazione completa, forme sia irregolari sia regolari, a seconda della -->>
- la seconda persona (singolare e plurale) e la prima persona plurale sono -->>
- invece sono irregolari le altre -->>

- il trapassato prossimo e il trapassato remoto hanno un uso più -->>
- il trapassato prossimo indica un'azione -->>, cioè già -->> rispetto ad un'altra anche passata
Eravate già partiti quando vi abbiamo cercato
Avevo cenato, quando arrivarono

- il trapassato remoto, ormai morto e sepolto nella lingua -->>, colloca un evento prima di un altro espresso tramite un -->>:
Quando ebbe finito il pranzo, scoppiò in una fragorosa risata.
Appena lo ebbe visto, se ne andò

- il trapassato -->> (avevo letto) indica un'azione anteriore a un'altra, pure collocata nel -->> :
a) al passato prossimo: Ero appena arrivata a casa, quando hai bussato;
b) al passato remoto:Persi l'autobus perché avevo fatto tardi;
c) all’imperfetto:Non volevo fare i compiti che la maestra mi aveva assegnato.

- spesso il trapassato prossimo è accompagnato da -->> come: mai, prima, ancora, sempre, ecc.
Non avevo mai avuto nessun sospetto.
Non ero mai stato a Genova prima d’ora.

- il trapassato prossimo si forma con l’-->> degli ausiliari essere o avere più il -->> passato del verbo, per esempio:
io ero (→imperfetto dell’ausiliare essere) partito (→participio passato del verbo)
lui aveva (→imperfetto dell’ausiliare avere) visto (→participio passato del verbo)

- il trapassato prossimo del verbo:
essere → io ero stato /a , tu eri stato / a, lui era stato, ecc.
avere → io avevo avuto, tu avevi avuto, lui aveva avuto, ecc.

- il trapassato remoto (ebbi letto) è ormai poco usato,lo si trova solo nelle -->>, in -->> con il passato remoto
- le condizioni per poter usare il trapassato remoto sono:
a) il verbo della -->> deve essere al passato remoto
b) la frase deve avere una funzione -->>,cioè introdotta da espressioni come: quando, dopo che, non appena, finché, solo dopo:
Appena ebbero finito di mangiare, suonò il telefono.

- il trapassato remoto si forma con: il passato remoto degli -->> essere o avere + il participio passato del verbo.
Congiuntivo


- solo il modo -->> possiede una ampia -->> di tempi verbali, come detto nelle lezioni precedenti
- se il modo indicativo descrive la -->> il modo congiuntivo, invece, descrive -->>
Osvaldo pensa che tutti lo prendano in giro.

- un’altra cosa importante da ricordare: il congiuntivo di solito viene usato nelle -->> precedute dalla parola “che”
- quasi sempre questa parola ci segnala l’-->> di usare il congiuntivo


1) Presente: esprime un desiderio, un dubbio ritenuti -->> nel presente o nel futuro:
Penso (adesso) che Maria vada (adesso) in palestra
Suppongo (adesso) che Maria stia andando (in questo momento) in palestra
Credo (adesso) che Luca abbia (adesso) l’influenza
Voglio (adesso) che tu vada via (adesso)
Penso (adesso) che Carlo abbia (adesso) ragione
Temo (adesso) che Pietro non sia (adesso) a casa
Non pensi che quel cavallo possa vincere?
Credi (che) sia la corsa giusta?

- si usa come -->> alla prima persona plurale e alla terza persona singolare:
Entrino i fantini!
Entrino prima coloro che hanno già il biglietto.
Si fermi qui.
Si accomodi, signora.

- il congiuntivo non ha il tempo -->>, si usa il congiuntivo presente e, quindi oltre alla contemporaneità indica la -->> dell’azione:
spero che tu stia bene ( adesso contemporaneità) e spero che tu venga presto (domani in futuro: posteriorità)

Come si forma il congiuntivo dei verbi regolari e irregolari:

REGOLARI IRREGOLARI
PRESENTE
IMPERFETTO
PASSATO
TRAPASSATO ESSERE E AVERE
Condizionale


- il condizionale ha due -->>:presente e passato
- il condizionale presente è un tempo -->> che si utilizza quando si vuole indicare un evento che può verificarsi nel -->> a condizione che prima se ne verifichi un -->>:
Saresti meno cicciottello se mangiassi con più intelligenza
Se non avessi perso il treno, sarei già a casa
Se ti sbrigassi, non arriveremmo in ritardo alla festa
Mangerei l’ultima fetta di torta, se non vi dispiace.
“Mangerei la torta” – è il fatto che potrebbe verificarsi nel presente, ma solo se accade la condizione che – “non vi dispiace”, cioè se loro non hanno dispiacere allora si che lei mangerà la torta


- il condizionale passato è un tempo -->> (con l’uso degli -->> essere e avere) che viene utilizzato per esprimere un evento che -->> nel passato se si fosse -->> verificata una determinata condizione, oppure per esprimere un -->>, sempre riferiti al -->>:
Se almeno mi avesse detto il motivo, mi sarei sentita meglio
Se mi avessero dato le ferie, sarei partita immediatamente con te
Se avessi avuto più tempo, avrei finito il lavoro
Quando si è rotto il televisore, avrei dovuto chiamare il tecnico


PRESENTE
PASSATO ESSERE E AVERE
Imperativo


- l’imperativo è un modo verbale -->>, che si utilizza per esprimere ordini, inviti, preghiere, permessi o consigli. - l’unico tempo dell’imperativo è il -->>, ed essendo possibile coniugarvi soltanto la 1a persona -->> (es: andiamo!) e la 2a persona -->> e -->> (es: vieni qui!, uscite!), tali esortazioni possono essere formulate servendosi di -->>, vediamo in che modo:

- per esprimere un comando che riguardi non il presente ma il futuro, si usa il tempo del -->>:
Dopo cena andremo subito al cinema

- per impartire ordini generici, istruzioni o rivolgersi alla seconda persona informale, si usa l'-->>:
fare attenzione, non disturbare, ecc.;

- per rivolgersi alla terza persona, in termini di cortesia o in luogo di esortazioni e inviti, si usa il -->>:
prego, si sieda, che vengano pure, ecc.

- per formulare un'espressione negativa, il non anteposto all'-->> del verbo, per la 2a persona singolare (non andare!), anteposto al -->>, per la 3a persona sing. o pl. (non scriva!
- si mantiene invece l'-->> per la 2ª persona plurale (non urlate!)

- questo modo, utilizzato in termini -->>, vede l'associazione dei -->>, ad esempio:
guardali, non voltarti (o non ti voltare)

- diversamente, con l'imperativo -->>, il pronome -->> il verbo:
mi dica, ci indichi, ecc.

- raddoppia invece la -->>, con la 2ª persona dei verbi dire, dare, andare, stare, fare:
dimmi, falle, vacci