aggettivo


- l'aggettivo è quella parte variabile del discorso che si aggiunge al nome per -->>
- l'aggettivo concorda sempre nel -->> con il nome a cui si riferisce

- gli aggettivi italiani si dividono in aggettivi qualificativi e aggettivi determinativi

- i qualificativi possono essere:
-->> (esempi: bello, brutto, magro, grasso)
-->> (esempio: più buono di...)
-->> (esempio: meno buono di)
-->> (buono come...)
-->> (esempio: il più buono)
-->> (esempio: buonissimo).

i determinativi si dividono invece in:
-->> (mio, tuo,suo)
-->> (questo, questo, questi)
-->> (alcuno, alcuna, certuno)
-->>(uno, due, tre)
-->> (primo, secondo)
-->> (triplo, doppio)
-->> (uno per volta, ogni tre)
-->> (un terzo, due terzi)
-->> (coppia, centinaia)
-->> (che? Quale? Quanto?)
-->>(che! Quale! Quanto).
nome


Il nome Il nome, o sostantivo, è quella parte variabile del discorso -->> : persone, animali, cose, azioni, idee, sensazioni, sentimenti
In base al significato, possiamo distinguere nomi:
-->> : indicano realtà (persone, animali o cose) in modo generico: ragazzo, fiume ecc.
-->> : indicano realtà in modo preciso: Laura, Tevere ecc.
-->> : indicano realtà che si possono percepire con i sensi: casa, canzone ecc.
-->> : indicano realtà che non si percepiscono con i sensi: idea, coraggio, amore ecc.
-->> : indicano una singola persona o cosa: nave, alunno ecc.
-->> : indicano un insieme di persone o cose: flotta, classe ecc.

in base al genere i nomi sono -->>
se cambiano genere, in base al modo in cui formano il femminile possiamo distinguere nomi:
-->> : modificano la desinenza o aggiungono alla radice un suffisso prima della desinenza: lupo\ lupa, duca\duchessa ecc.
-->> : hanno forme completamente diverse: il padre\ la madre ecc.
-->> : hanno una forma che non varia: il preside\ la preside ecc.
-->> : hanno un'unica forma: il serpente\ il serpente femmina ecc.

In base al numero i nomi sono -->>
A seconda di come si comportano al plurale possiamo distinguere nomi:
-->> : cambiano la desinenza: il cavallo\ i cavalli ecc.
-->> : restano uguali: la città\ le città ecc.
-->> : mancano del singolare o del plurale: gli occhiali, il sale
-->> : hanno più forme di plurale: il corno: i corni\ le corna
verbo


il verbo è la parte variabile del discorso che -->>
attraverso la radice e la desinenza, il verbo può esprimere:
1) -->> : 1° 2° 3°
2) -->> : singolare e plurale
3) -->> : come si presenta l' azione (reale, possibile, impossibile, condizionata ecc...)
4) -->> : presente, passato e futuro

alcuni verbi sono detti -->> benché si usano solo alla terza persona singolare : nevica, fa caldo, occorre, piove, grandina, ecc.ecc..

per quanto riguarda i modi, fortunatamente ne abbiamo solo due, che peró hanno le loro diramazioni
-->> : indicativo, congiuntivo, condizionale e imperativo
-->> : infinito, participio e gerundio

l' insieme delle forme che un verbo assume per esprimere persona, numero, modo e tempo si chiama -->>
le coniugazioni regolari sono 3:
-->> : infinito presente in -ARE| Am- are
-->> : infinito presente in -ERE| Tem- ere
-->> : infinito presente in -IRE| Part- ire

in base al genere o verbi possono essere:
-->> : l'azione transita direttamente sul complemento oggetto es. 'il vento sposta le foglie'
-->> : l' azione o si esaurisce nel soggetto stesso, oppure può essere completata da altri elementi che completano il verbo es. 'i ragazzi vanno a scuola'

in base alla forma possono essere:
-->> : il soggetto compie effettivamente l'azione espressa dal verbo es. 'Giorgio corre'
-->> :il soggetto subisce l'azione espressa dal verbo es. 'la casa è costruita'
-->> : quando l' azione compiuta dal soggetto di un verbo transitivo si riflette nel soggetto stesso e il verbo è accompagnato da una particella pronominale es. 'Anna si veste'

alcuni verbi, posso essere -->> cioè non seguono le voci della coniugazione come per esempio: cadere-----> cadrò e non caderó
articolo


- è una parte variabile del discorso, senza -->> , che accompagna il nome e serve a -->>
- concorda con il nome -->> , tra -->> c'è quindi un legame molto stretto

l'articolo svolge tre funzioni principali:
- permette di chiarire se si parla -->> in maniera precisa e specifica (questo è il caso degli articoli determinativi: il, lo, la, i, gli, le) oppure -->> (articolo indeterminativi: un, uno, una)
- indica se il nome è -->> , -->>
- permette di -->> , quali verbi, aggettivi, pronomi, avverbi, preposizioni, congiunzioni

- oltre agli articoli determinativi e indeterminativi esiste una terza tipologia, -->> (formati dall'unione della preposizione di con l'articolo determinativo)
- l'articolo precede sempre -->>
- se il nome è accompagnato da un aggettivo, l'articolo precede sempre il gruppo -->>
- solo l'aggettivo -->> precede l'articolo
pronome


- è per sua natura un -->> , cioè un termine che sta al posto di un altro
- nel significato letterale pronome vuol dire -->>

Lista completa dei pronomi:
-->> : io, tu, egli, ella, esso, essa, noi, voi, essi
-->> : me, te, lui, lei, noi, voi, loro, essi, sé
-->> : mi, ti, ci, si, vi, gli, la, le, ne (particelle pronominali)
-->> : me lo ,te lo, glielo, se lo, ce lo, ve lo..
-->> : mi, ti, ci, si, vi
-->> : mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro...
-->> : ciò, costui, costei, costoro, colui...
-->> : alcuno, altro, certo, ciascuno...
-->> : uno, qualcuno, ognuno
-->> : chiunque, qualcosa, alcunché
-->> : il quale
-->> : che, cui
-->> : chi, colui che, qualunque persona che..
-->> : chi...?, che...?, quale...?
avverbio


- l'avverbio è quella parte della frase invariabile, ossia -->> al contrario dei verbi e -->> come i sostantivi e gli aggettivi, che serve a -->> , il più delle volte esso è riferito ad un verbo ma si usa anche con altre parti del discorso, all'interno della frase
- sono pochi gli avverbi che possono essere soggetti ad alterazioni quali -->> : benino, benone, malaccio, pochino, pochetto ecc.

- possono presentarsi nella forma -->> : più spesso, spessissimo, bene che diventa meglio o ottimamente

- come già scritto, può essere definito come un -->> poiché modifica normalmente un verbo, diversamente dall’aggettivo che viene impiegato come modificatore per i -->>

- prendiamo ad esempio il verbo cantare: possiamo dire cantare bene o cantare male, bene o male danno informazioni aggiuntive e -->>
- possono però verificarsi casi in cui l'avverbio -->> di un nome, un aggettivo, un pronome o addirittura un altro avverbio
- l’avverbio molto ad esempio oltre ad avere proprietà e caratteristiche avverbiale funge anche da -->> , ovvero preposto ad un avverbio ne intensifica il significato

- vediamo alcuni esempi di avverbi nelle seguenti frasi:

Mangia velocemente (modifica il -->>)
Temo particolarmente lui (modifica il -->>)
Temo soprattutto l'acqua alta (modifica il -->>)
Hai un cane troppo bello (modifica l’-->>)
L’atleta corre molto velocemente (modifica l’-->>)

- è facile identificare gli avverbi poiché in molti casi presentano -->> –mente, altri sono formati dal suffisso –oni (tastoni, tentoni, cavalcioni ecc.)
- sono altrettanto numerosi i casi in cui i suffissi -->> ad esempio: quando, come, dentro, attraverso, vicino, invece, fuori, prima, dopo ecc.
- altri avverbi con diverse funzioni sono i cosiddetti -->> , sono molto frequenti come proprio, anche, ancora, soprattutto ecc. , oltre ad avere la funzione di avverbi servono anche a -->> a un elemento della frase

Questo film è proprio bello (proprio intensifica l’aggettivo bello)
Mi fanno paura tutti gli insetti soprattutto i ragni (soprattutto va a specificare una particolare categoria nella frase)

Categorie degli avverbi
- gli avverbi possono essere suddivisi a seconda del significato o della loro formazione, per quanto riguarda il significato gli avverbi possono appartenere ai seguenti gruppi:

-->> : certamente, sicuro, davvero, certo
-->> : troppo, parecchio, poco, molto, più, meno, solamente, assai, abbastanza (la quantità espressa è sempre indeterminata)
-->> : mai, ieri, domani, prima, poi, ora, subito, sempre
-->>: ecco
-->> : perché, come, quanto, dove, quanto, quando
-->> : qua, sotto, sopra, davanti, qui, dentro, fuori, accanto, dietro
-->> : giustamente, male, bene, piano, forte, cortesemente, lentamente, velocemente
-->>: forse, probabilmente
-->>: no, non

Per quanto riguarda invece la loro formazione, gli avverbi possono essere distinti in:
-->> : sono quegli avverbi che hanno una propria forma, e che pertanto non sono né derivati da altre parole, né composti assieme ad altre parole. Per esempio: presto, male, bene, tardi, sempre, meno, già
-->> : sono quegli avverbi che derivano da altre parole, le quali vengono modificate dall'aggiunta di un suffisso, si tratta di aggettivi cui si aggiunge a questi il suffisso -mente, quindi fortemente, duramente, velocemente, lentamente, ecc.
-->> : sono quegli avverbi formati da più parole diverse insieme, e separate, esempi: talvolta (tal volta), davvero (originariamente "da vero").
congiunzione


- è una parte invariabile del discorso che -->> due parole o due proposizioni all'interno di una stessa frase
- si possono dividere in coordinanti e subordinanti
- le proposizioni o le parole unite da congiunzioni coordinanti hanno -->> mentre quelle unite da -->> hanno valori differenti, cioè la -->>
Esempio di coordinante
Ho mangiato una mela e una pera
(in questo caso mela e pera sono -->> piano grazie alla congiunzione che le unisce)
Esempio di subordinante
Ho mangiato una mela perché avevo fame
(in quest'altro caso l'azione compiuta dal verbo mangiare a quella compiuta dal verbo avere si -->> perché la congiunzione conferisce loro valori diversi)
- Le congiunzioni coordinanti si dividono in:
-->> (e, anche, inoltre,...)
-->> (o, oppure, altrimenti,...)
-->> (ma, invece, tuttavia,...)
-->> (cioè, infatti, ossia,...)
-->> (e...e,sia...sia,tanto...quanto,...)
-->> (dunque, quindi perciò,...).
- Le congiunzioni subordinanti si dividono in:
-->> (poiché, perché, siccome,...)
-->> (quando, mentre, appena,...)
-->>(affinché, perché, che,...)
-->> (che, come,...)
-->> (se, purché, qualora,...)
-->> (mentre, quando, laddove,...)
-->> (cosicché, sicché, al punto che,...)
-->> (come, come se, quasi,...)
-->> (sebbene, benché, quantunque,...)
-->>( così...come, tanto...quanto,...)
-->> (se, come, perché,...)
-->> (fuorché, tranne che, salvo che,...)
-->> (che, per quanto, in quanto,...)
preposizione


- nella grammatica italiana la preposizione è un'importante parte invariabile del discorso che ha la funzione di creare una relazione tra -->> , per specificare un rapporto reciproco e anche la funzione sintattica di un termine, locuzione o frase che la segue
- le preposizioni, in generale hanno il compito -->> di luogo, di modo, di specificazione, di causa, ecc...
- in italiano vi sono due classi di preposizioni: le proprie e le improprie
- le preposizioni proprie sono quelle che hanno -->>
- si dividono in semplici (perché -->> ) e articolate
(formate dall’unione tra -->> )
- le semplici, -->> , sono:
di, a, da, in, con, su, per, tra, fra
- le articolate, -->> , sono:
il, lo, l’, la, i, gli, le
di, del, dello, dell’, della, dei, degli, delle
a, al, allo, al’, alla, ai, agli, alle
da, dal, dallo, dall’, dalla, dai, dagli, dalle
in, nel, nello, nell’, nella, nei, negli, nelle
su, sul, sullo, sull’, sulla, sui, sugli, sulle
- le preposizioni sono improprie nel momento in cui le parole che formano possono essere usate
-->>
Esempi
- Sotto casa ho trovato un gattino
- Sono andato a pesca lungo il fiume
- Ho visto un topo vicino alla porta
- Un lungo viale conduceva verso il mare
- Mentre tu resti, qui, io salgo di sopra
interiezione


- l'interiezione è un termine invariabile, che può fungere anche da frase, e/o esprimere dei comandi
- è una delle nove parti del discorso, ma non ha alcun -->> con gli altri elementi della frase
- può dare -->> : infatti un'esclamazione come "Ehi" può significare e/o sostituire tante frasi
- essa è pertanto -->> nel periodo e non dipende da altri elementi
- per quanto concerne il loro uso, sono spesso -->> e, più raramente nella forma scritta (in quest'ultima forma, sono presenti soprattutto nei discorsi diretti)

- le interiezioni più frequenti sono: "Oh, eh, alt!, ehi!" ecc.

A seconda della loro forma, le interiezioni si dividono in:
- -->> : sono le interiezioni che possono essere solo le medesime. Sono vocali, nel parlato, e nello scritto, vocali (spesso con consonanti) accompagnate spesso dalla lettera "h". Alcune di queste sono: beh, bah, ahi, ah, mah, hmm, oh, ohi, pss, uhm, puah
- -->> : le interiezioni improprie sono nomi, avverbi, aggettivi, o anche verbi, utilizzati con funzione di interiezioni o "parole-frase". Vediamo alcuni esempi: "Vergogna!" "Bravo!"

- esse possono esprimere anche:
- -->> "Ciao!" - "Salve!" - "Buonasera!"
- -->> "Via!" - "Dentro!" - "Alt!"
- -->> "Scemo!" - "Accidenti!" - "Vergogna!"
- -->> "Bravissimo!" - "Giusto!" - "Esatto!"
- -->> "Scusi!" - "Guarda!" - "Ecco!"

- -->> : sono gruppi di parole che hanno funzione esclamativa, alcuni esempi sono: "Povero me!" "Per carità"